domenica 7 marzo 2010

COMMENTO CRITICO di Antonella Appiano

Come scrive Giorgio Bàrberi Squarotti, "la scrittura di Michele Stuppiello procede per affermazioni ferme e rigorose"... E da queste affermazioni, viene fuori una grande varietà di immagini sui temi del passato e i suoi echi ("Babilonia", "Mare", "Adriatico") e della natura. Natura viva, che parla. Per raccontare per esempio la continua battaglia degli opposti come in "Universi remoti" o "Logos occidentale". Immagini suggestive che hanno il potere di trasportarti fisicamente nei luoghi evocati. Penso a "Visione"... Ma c'è anche l'impatto forte dell'impotenza umana, di quel Dio "burattinaio perfido" che ci assegna i ruoli nella vita. Sospeso per me, il ruolo del poeta. E' un guardiano del tempo? O è il solo guardiano del tempo? L'unico in grado di intercettarne le voci?

Antonella Appiano